mercoledì 23 aprile 2014

Chi fa da sé, mangia da Re: pane e cioccolata!

Ce l’hanno propinata per anni la combo golosa, nutriente e perfetta: pane & cioccolata.
E a ben ragione, solo che una volta il pane era vero pane e la cioccolata non era una sedicente crema alle nocciole sulla cui salubrità potremmo avanzare diverse obiezioni (una volta la cioccolata nel pane era proprio un bel pezzo di cioccolata!).
Di questi tempi trovare un pane che si presti bene alla surgelazione e non contenga insidiosi ingredienti non è facilissimo (l’ultima volta siamo rimasti molto delusi da una baguette integrale piuttosto buona, ma che – orrore – conteneva strutto!).
Io non ho molto tempo (come chiunque lavori a tempo pieno e abbia la necessità di occuparsi anche della casa in autonomia, oltre alle attività sportive/ricreative), ma se intravedo la possibilità di spendere un po’ del mio tempo con  il risultato di aver creato esattamente quello che mi occorre, allora non ci sono “ma”.
L’imperativo è rimboccarsi le maniche e darsi all’auto-produzione pianificata.

Il pane? Il Soda Bread.
E’ una pane tipico della tradizione irlandese. Non ho mai avuto modo di assaggiare l’originale, ma non importa: la ricetta prevede il latticello e, in quanto intollerante al lattosio e vegan, direi che possiamo farne a meno.
E’ un pane meraviglioso: facilissimo da preparare e versatile.
Nel giro di un’ora, tra impasto e forno, è pronto.
L’agente lievitante è il bicarbonato di sodio (da qui il nome), che in combinazione con l’acidità del latte (in questo caso di soia), fa lievitare l’impasto.
La crosta esterna resta croccante mentre l’interno è soffice e compatto, molto saziante.
Si presta alla surgelazione che alla tostatura; senza accorgimenti resiste almeno 5 giorni.

Per farlo occorre:
450 di farina integrale
250 di farina tipo “0”
½ litro di latte di soia
1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
1 cucchiaino di sale marino integrale
una teglia foderata di carta forno

Procedimento
Miscelare gli ingredienti secchi. Aggiungere il latte e impastare sino ad ottenere un panetto omogeneo: non occorre lavorarlo eccessivamente.
Se dovesse essere troppo “appiccicoso”, tenere a portata di mano un po’ di farina.
Prima di infornarlo, praticare un’incisione a croce sulla superficie: questo aiuterà la lievitazione.
Pre-riscaldare il forno a 200° e cuocere il pane per 40 minuti.


In questa versione io ho aggiunto delle noci: limiti alla fantasia non ce ne sono.



E per la cioccolata? La Veghella, una crema alle nocciole e cacao completamente vegana, semplice, veloce da preparare e SANA (non ipocalorica, ma non importa, perché è quello che cerco per le mie colazioni).
Io ho trovato la ricetta che fa per me su vegan blog (veganblog - ricette per Veghella), ma in giro per la rete non mancano gli spunti.

Questa volta la scusa della mancanza di tempo, non può essere giocata.


martedì 22 aprile 2014

Una Pasqua più buona

Per quest’anno speravo di avere modo di preparare finalmente una bella lasagna vegan, con tanto di besciamella, ragù e mix di formaggi auto-prodotti, ma per cause di forza maggiore siamo stati in viaggio tutto sabato e non ho avuto il tempo di preparare in anticipo tutto il necessario.
Abbiamo ripiegato allora su di un’altra ricetta che volevo provare da tempo: il Polpettone.
Ricetta ovviamente scovata in rete, ahimé, non so più da dove: mi scuso per il fatto di non poter linkare la proprietaria della ricetta, ma la ringrazio di cuore!

L’abbiamo accompagnato con funghi freschi trifolati e un purè super cremoso (una minima quantità di latte di soia gli ha donato un gusto più rotondo e una consistenza setosa che ci ha obbligati a fare il bis di tutto).

Noi ci siamo leccati anche le orecchie ;P ed è avanzato anche per Pasquetta. Che lusso!



Ricetta per il Polpettone:

INGREDIENTI

- 1 tazza di misto legumi e cereali secchi (quelli per le zuppe)
- 1 peperoncino secco
- 1 rametto di rosmarino
- 1 cipolla
- 2 carote
- 1 spicchio d’aglio
- 1 mazzetto di bietole fresche
- 100 gr di noci sgusciate
- 1/2 tazza pangrattato
- 1 pacchetto di crackers (io ho usato dei wasa integrali)
- salsa BBQ

PROCEDIMENTO
Cuocere il mix di legumi e cereali seguendo le istruzioni riportate sulla confezione (o comunque rispettando i tempi di cottura previsti). Scolarli e lasciarli raffreddate.
In una padella fare soffriggere in olio EVO l’aglio, la cipolla, le carote, il peperoncino e il rosmarino, avendo cura di affettare il tutto finemente.
Dopo pochi minuti, aggiungere le bietole già lavate e tagliate a striscioline, aggiungendo anche sale e pepe.
Lasciare cuocere il tutto per 5/10 minuti.
Miscelare insieme il mix di cereali e legumi con le verdure.
A questo punto aggiungere al composto anche le noci spezzettate (io ho aggiunto anche altri semi perchè li avevo).
Amalgamato bene il tutto, prelevarne una parte e passarla con il minipimer, in modo che diventi una crema omogenea, senza pezzettoni.
Versare la crema ottenuta di nuovo nel composto, inserendo anche il pane grattugiato, i cracker triturati, sale, pepe e tutti gli aromi che preferite (io ho aggiunto alloro e noce moscata).
Il composto deve risultare abbastanza “sodo”, non appiccicoso: se occorre, aggiungere altro pane grattugiato.
Foderare uno stampo da plumcake di carta da forno e versarci dentro l’impasto, avendo cura di compattarlo bene con il dorso di un cucchiaio.
Prima di infornare, spennellare la superficie con della salsa barbecue o della salsa di pomodoro.
Infornare per 45 minuti a 180°.

Prima di servire, lasciare raffreddare almeno 10 minuti.


giovedì 17 aprile 2014

Com'è andata a finire... (Le Sottilette di Grazia Cacciola)



Nonostante l’esperienza un po’ traumatica con l’agar agar ;), posso ora dire di essere la mamma orgogliosa di un ragguardevole numero di sottilette (la foto è orrenda, ma la luce di casa mia è sempre notturna).
Mentre le tagliavo qualche pezzettino è rimasto orfano e non ho resistito alla tentazione di assaggiarlo, così com’era.
Che dire? Saporitissime, altro che sottilette classiche! Sono un tripudio di aromi: non immagino le sinfonie che nasceranno, abbinate ad altri sapori…
Non mi resta che testarle con quello per cui sono state concepite: un bel piatto caldo che le faccia fondere.


Grazie ancora a Grazia Cacciola per questa meravigliosa ricetta e al suo libro che, secondo me, andrebbe diffuso in tutto il mondo!

mercoledì 16 aprile 2014

L’insostenibile velocità dell’Agar Agar (panico da prima volta)






Tre settimane di ricerca convulsa, tra negozi on line, alimentari internazionali e supermercati.
Ho trascinato la dolce metà per km, da un supermercato all’altro, solo per una confezione di tabasco che non fosse una damigiana. L’ho stressato per l’inettitudine del corriere con il mio ordine e alienato blaterando di tutte le cose che avrei realizzato. Santa pazienza.
Ma ce l’ho fatta: ho il mio tesoro di ingredienti ed è l’ora del piccolo chimico.
Ho comprato il libro “Formaggi Veg” di Grazia Cacciola (servono presentazioni? Non credo proprio) e quando l’ho stretto tra le mie manine impacciate, sono stata investita da una luce divina, che temo abbia seriamente compromesso la mia lucidità mentale (sento anche un coro angelico, ma cerco di ignorarlo). E’ la mia ossessione.
Parliamo di mozzarella che fonde. Scamorza affumicata. Formaggio Gouda. Ma soprattutto, parliamo di SOTTILETTE FONDENTI.
Mi brillano gli occhi come a Garfield davanti alle lasagne e l’acquolina pavloniana scatta puntuale.
Ho sterilizzato barattoli, fatto il latte di soia con la mia Carolina-Machine e scaldato i motori del blender. Pronti?
La Margarina della Salute è stata un successo… Forse perché è catalogata come “a prova di scimmia”, con margine d’errore praticamente nullo, anche per un primate urbano come me.
Scevra da qualsiasi ritegno, ho quindi alzato pericolosamente il tiro: le Sottilette.
Libro sotto mano, allineo tutti gli ingredienti come soldatini e dubito subito della precisione della mia bilancia elettronica, che ha reazioni pericolosamente lente. Trituro noci e peso tutto il pesabile, mettendolo da parte.
Respiro profondo: Agar Agar Moment. Mai usata.
Io conosco l’umorismo di Grazia: sa essere molto ironica. Quanto poteva esserlo, scrivendo “l’agar agar agisce velocemente”?
Seguo le indicazioni e il latte si addensa: bene, ci siamo. Tolgo dal fuoco e lo aggiungo al composto già preparato: parte il blender e tutto è meravigliosamente perfetto, la consistenza non so se sia giusta, ma confido che lo sia.
Vaschetta di alluminio pre-foderata, inizio la stesura il più velocemente possibile. Uhm, non molto agevole, ma in qualche modo stendo uno strato semi uniforme e metto in frigo.
PUF: l’incantesimo si deve essere spezzato.
Prendo la seconda vaschetta e mi appresto a creare lo strato: niente più angeli, ma una musichetta sincopata e ridicola alla Fantozzi.
M’innervosisco. Parlo con me stessa in aramaico per censurare eventuali prosaicità e i sudori freddi mi fanno tremolare come un budino.
L’agar agar non agisce in fretta. Agisce alla velocità della luce se il composto è meno che tiepido. E ti fa pure il gesto dell’ombrello: senza la capacità tecnica e la velocità necessaria - che io evidentemente non ho – buonanotte ai sognatori!
Ripongo la seconda vaschetta in frigo, un po’ abbacchiata.
Stasera tirerò fuori dal frigo la creatura: per l’estetica pazienza, io aspiro all’effetto fondant promesso.
Prossimo obiettivo è la mozzarella che fonde: suonerà Arcangeli-Mega Mix o Benny Hill Show?



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P.S. Non ho velleità da scrittrice, ne aspiro a vincere qualcosa, anche perchè il primo premio in palio ce l'ho già: partecipare a questo concorso letterario è il mio modo per ringraziare Grazia Cacciola - Erbaviola, per il suo incredibile libro “Formaggi Veg” (che amo alla follia), il suo incomparabile blog (Erbaviola.com) e per essere la persona meravigliosa che è.
Questa è la pagina relativa al concorso a cui partecipo, con il post di oggi: Un Libro semina idee 2
Spero di strapparle un sorriso... Non sarà mai abbastanza, per quelli che lei regala a me. 
#unlibroseminaidee 

giovedì 20 febbraio 2014

Benvenuto Avocado!

In questi giorni di tempo ballerino, ritrovo i colori dell'estate nelle foto delle bravissime cuoche vegane conosciute tramite instagram: se le definisco artiste non esagero.
La cosa che adoro è che sono persone "normali&straordinarie": vegane per scelta o per problemi di alimentazione, nei loro piatti trovo tanto cuore. Per questo mi piace seguirle: dispensano amore nell'etere :)
E guardando qua e là, come si fa a non imbattersi nel quasi omnipresente AVOCADO? Impossibile.
Sinceramente l'unico piatto a me familiare, che lo contempla tra gli ingredienti, è il sushi e ammetto che mi ha sempre lasciata abbastanza indifferente. La salsa guacamole l'ho sempre guardata con diffidenza... Vabbé: errore mio.

Però... Sono una fan dei cibi che, senza nulla aggiungere, racchiudono in loro stessi un tesoro di nutrienti benefici e l'avocado pare sia in posizione molto alta in questa ipotetica classifica.
Ho pensato che, se lo combino con il grano saraceno (sotto forma di soba - gli spaghetti giapponesi) e il pomodoro fresco (ho letto da qualche parte che avocado&pomodoro sono un matrimonio perfetto), mi assicuro un bel piattino nutriente.
Così, l'esperimento di stasera è stato questo:

SOBA AL SUGO DI AVOCADO E POMODORI DATTERINI

Ingredienti per 2 persone
100 gr di soba
1/2 scalogno
1/2 avocado
6 pomodori datterini
sale e pepe
olio extra vergine di oliva
parmigiano vegan (facoltativo)

Procedimento
Tagliare a cubetti l'avocado e, messo in una ciotola, schiacciarlo bene con una forchetta.
Tagliare i pomodorini a pezzetti (io li ho fatti ciascuno in 4 parti).
Nel frattempo lessare i soba (i miei cuociono in 5 minuti) in acqua salata. Tenere da parte un po' di acqua di cottura e, una volta cotti, scolarli e passarli subito sotto l'acqua fredda, per bloccarne la cottura.
In una padella mettere a soffriggere lo scalogno tagliato fine, con un po' di olio.
Quando è dorato, aggiungere l'avocado schiacciato, i pomodorini, sale, pepe e - se occorre - qualche cucchiaio di acqua di cottura (aiuta il tutto ad essere più fluido).
Dopo qualche minuto, versare i soba nella padella, assieme al sugo e mescolare delicatamente: bastano pochi minuti, giusto il tempo che il tutto sia ben amalgamato.
Impiattare e - se piace - spolverare con un po 'di parmigiano vegan (si tratta solo di "tostare" in padella l'"okara" delle mandorle, cioè il residuo che resta nel colino/filtro quando si prepara il latte di mandorle in casa).
Per il mio palato il risultato è strepitoso: la cremosità dell'avocado avvolge la pasta delicatamente, da fare invidia ai pizzoccheri più bisunti della valtellina :)))

Avocado, benvenuto nella mia dispensa: cercherò di fare onore alle tue proprietà!



mercoledì 12 febbraio 2014

Il buongiorno profuma di cannella

Finalmente un po’ di sole, dopo le secchiate d’ acqua delle ultime settimane.
Stamattina sono partita di super slancio perché ieri sera ho fatto i compiti: mi sono preparata dei muffin, ispirandomi alla ricetta della torta al limone dell’ultimo post e così la colazione di stamattina è stata particolarmente piacevole.
Come immaginavo la resa è F A N T A S T I C A: la consistenza è perfetta, e saziano che è un piacere, senza appesantire. E poi è una ricetta speedy&super easy: non è poco.
Ecco la mia prima variazione sul tema:
  
MUFFIN MELA & CANNELLA VEGAN

Ingredienti 

usare il bicchiere come unità di misura.

farina integrale: bicchieri 1 e 1\2
zucchero di canna: 4 cucchiaini
mela: 1 (possibilmente di tipo dolce e succoso)
acqua q.b.
cannella in polvere (a piacere)
olio di mais: 4 cucchiai (ma va bene qualsiasi olio di semi bio)
bicarbonato di sodio cucchiaini: 1 scarso
aceto (possibilmente di mele) cucchiai: 1 scarso
succo di limone (facoltativo)
un pizzico di sale

Procedimento

1) In una ciotola capiente mescolare tutti gli ingredienti secchi (farina, zucchero, bicarbonato, cannella - io ho abbondato).
2) Tagliare a metà la mela (la mia era biologica, una golden delicious, quindi ho lasciato la buccia).
3) Togliere il torsolo, grattugiare finemente una metà della mela e metterla nel bicchiere usato come misurino (dovrebbe esserci polpa e succo) e aggiungere acqua nel bicchiere fino a riempirlo.
4) A questo punto ci ho spruzzato dentro un po' di limone, ma è facoltativo secondo me.
5) Tagliare a pezzi piccoli l'altra metà della mela, oppure, come ho fatto io, usare la parte della grattugia con i fori più grossi.
6) Unire il mix di acqua e mela alla miscela degli ingredienti secchi + la mela a pezzi.
7) inserire l'olio e l'aceto e mescolare bene.

Ho usato uno stampo per muffin in silicone: 20 minuti in forno preriscaldato a 180°.



Ho in mente altre varianti, per testare tutti i gusti che mi ispirano, quindi… alla prossima!

lunedì 10 febbraio 2014

E il dolce? Lo portiamo tutti! :D

Sabato sera, io e la dolce metà, siamo andati a trovare una mia cara amica e la sua allegra famigliola.
Per non rinunciare al dolce, la padrona di casa ha voluto farmi il regalo di una torta vegana: la ricetta viene da La Repubblica e per la colazione è davvero una bontà (noi ne e abbiamo reclamata una bella porzione per il mattino dopo. Senza vergogna proprio….
La resa finale è piuttosto umida e spugnosa e il sapore delicatissimo: credo che si presti a varianti interessanti :), che ovviamente non mancherò di sperimentare.

Qui di seguito il link dell’articolo e testo dello stesso.

TORTA AL LIMONE - VEGAN
Da La Repubblica

DESCRIZIONE
Una torta senza burro, uova e latte, adatta quindi agli intolleranti ma utile anche quando si ha voglia di dolce, ma si hanno pochi ingredienti a disposizione.
(ricetta originale Le gateau au citron sans oeuf-Gateau.com)

DIFFICOLTÀ Facilissima
TEMPI DI PREPARAZIONE Meno di 30 minuti

Ingredienti Per 4 persone
farina - bicchieri: 1 e 1\2
zucchero - bicchieri: 1\2
bicarbonato di sodio - cucchiaini: 1
scorza e succo di limone - 1
acqua
olio di mais - cucchiai: 6
vaniglia (facoltativa)
aceto (possibilmente di mele) - cucchiai: 1

Preparazione
Le dosi bastano per una torta piccola, nel caso raddoppiare le dosi.
Come unità di misura prendete un bicchiere .
Nella lista degli ingredienti noterete aceto e bicarbonato. Mi raccomando: non abbondate, non riempite i cucchiai, teneteli sempre sul raso e mai sul pieno, pena ottenere una torta digestivo.
Mescolare tutti gli ingredienti secchi (farina, zucchero, bicarbonato).
Versate nel bicchiere che state utilizzando come unità di misura il succo del limone.
Poi aggiungete acqua fino a riempire il bicchiere.
Unite questo mix di acqua e limone alla miscela degli ingredienti secchi.
Mescolate e mano mano unite tutti gli altri ingredienti.
Prendete uno stampo (il mio era da 22 cm), ungetelo con olio, infarinatelo.
Versatevi l'impasto e cuocete per una ventina di minuti a 180 gradi.
Fate raffreddare e spolverate con zucchero a velo.

Nota: su suggerimento della piccola principessa di casa, la mia amica ha aggiunto delle gocce di cioccolato: nemmeno a dirlo... Ci stanno! :)))

Giusto perché non ci si presenta a mani vuote, e “two is megl’ che one”, potevo io presentarmi senza dolce? No, infatti
E allora abbiamo tirato fuori dal cilindro quella che è attualmente la ricettina che più apprezziamo, adattata per l’occasione.
Scovata in rete (non ricordo dove) ho fatto le mie immancabili modifiche.
Si tratta di una ricetta per biscotti al cioccolato, ovviamente vegan, che hanno il pregio di essere friabili fuori e morbidi dentro.
Il difetto è che, almeno per noi, sono una tentazione irresistibile e ci creano dipendenza. XD

BISCOTTI AL CIOCCOLATO VEGAN (senza latte, burro e uova)
Preparazione 30' (escluso riposo)
Cotura 12'
Totale 1h

Ingredienti
Per circa 20 biscotti - taglia tondo/coppa pasta 8 cm (se volete realizzare dei biscotti più piccoli diametro 4-6 cm, i biscotti si cuoceranno in 10')

90 gr di farina integrale
90 gr di farina 00
50 gr di fecola di patate
18 gr di cacao amaro in polvere
90 gr di zucchero (ok anche con 60/70 gr di quello di canna)
50 ml di olio di semi
80 ml di acqua
1 cucchiaino di lievito in polvere per dolci
una punta di cucchiaio di bicarbonato
80 gr di cioccolato fondente in tavoletta (al 70%) (per me è un po’ tanto – ok al fondente, ma utilizzo le gocce. Per la quantità vado ad occhio: dipende dai gusti).

Preparazione
Se usate la tavoletta di cioccolata, prima di tutto, tagliarla con un coltello, senza miniaturizzarla.
Se usate le gocce, le useremo dopo.
Setacciare tutti gli ingredienti secchi all’interno di una ciotola capiente (farina, fecola, cacao, lievito e bicarbonato).
Mischiarli bene quindi creare una fossetta al centro, in cui versare lo zucchero e l’olio.
Con una forchetta amalgamare bene il composto, in modo da renderlo uniforme e successivamente aggiungere l’acqua.
Continuare a lavorare l’impasto, sino a che tutti i liquidi siano stati assorbiti (io uso le mani).
Finito questo, aggiungere il cioccolato (tritato o in gocce).
Incorporarlo bene, lavorando l’impasto, e fare una palla, che – avvolta nella pellicola – dovrà riposare in frigo per 30 minuti.
Il piano di lavoro è bene che non sia di legno, onde evitare che l’impasto si appiccichi: infarinare quindi bene il ripiano e mattarello.
Stendete la pasta con il mattarello infarinato, realizzando una sfoglia di 4 mm circa di spessore.
Per tagliare la pasta, usare i coppa pasta o – come faccio spesso io - un bicchiere: vengono dei bei biscottoni! Continuare sino a termine dell’impasto.
Disponete i biscotti appena realizzati su di una teglia, precedentemente foderata da una carta forno ben stesa. Lasciate circa 3 cm tra un biscotto e l'altro, perché in cottura tenderanno a gonfiarsi leggermente.
Cuocete i biscotti in forno ben caldo a 180° x 12 minuti.
Se avete utilizzato un taglia biscotti più piccolo (4/6 cm) cuoceteli solo per 10'.
Sfornare e lasciare raffreddare fuori dalla teglia.

Con lo stesso impasto ho preparato una crostata.
Ho unto e infarinato lo stampo, disposto l’impasto sul fondo e creato il bordo, come per una crostata classica.
Ho quindi bucherellato il fondo con una forchetta e poi coperto con la marmellata (io ho scelto quella di lamponi), poi ho aggiunto le decorazioni, ritagliate dall’impasto avanzato.
In forno pre-riscaldato a 180°, per 20 minuti.


Facile facile, saziante e senza sensi di colpa! ;)

venerdì 7 febbraio 2014

Terapia anti freddo

La vita scorre, a volte troppo velocemente.
Mi trovo a domandarmi com’è che le ore sembrino immobili e le settimane fulminee, allo stesso tempo…
Anche di questi tempi un po’ di strada è stata fatta, ma ho l’impressione di averla percorsa solo dentro me stessa. Materialmente sono sempre in questo punto. Bah!
Tra alti e bassi, meglio pensare a qualcosa di divertente e mettersi ai fornelli: se non fosse necessario, sarebbe comunque la mia terapia antistress!
Qualche tempo fa su instagram ho pubblicato la foto di una cena d’ispirazione giappo/cinese: questa è la ricettina, messa insieme con quanto avevo in dispensa.
Ci ho messo un po' a postarla anche qui, ma a me piace tanto e la condivido volentieri.



L’idea di base l’ho rubata a Marco Bianchi – grazie alle sua ricetta “Zuppa di tofu e shiitake “ (da "Le ricette dei magnifici venti").


Ingredienti (per una porzione)
1 carota
1 patata piccola
4 "ciuffi" di broccolo
3 funghi shiitake
un piccolo pezzo di alga wakame essiccata
25 gr di soba (spaghetti di grano saraceno giapponesi)
brodo granulare bio
zenzero in polvere
origano
sale qb
olio evo
acqua bollente

Procedimento
Iniziare mettendo a bagno i funghi shiitake per almeno 10 minuti, in acqua calda. Una volta ammorbiditi, eliminare l'acqua e tagliarli a tocchetti non troppo piccoli.
Tagliare la carota a listarelle corte, ma larghe e sottili.
Tagliare la patata a cubetti.
Lasciare i broccoli a ciuffetti medi.
In una pentola media, ma abbastanza alta, scaldare un po' di olio evo.
Aggiungere tutte le verdure e farle saltare per un paio di minuti.
Aggiungere l'acqua bollente, sino a totale copertura delle verdure (tenere presente che dovremo cuocerci anche la pasta).
Appena l'acqua bolle, aggiungere un cucchiaino di brodo granulare, l'origano e lo zenzero (senza esagerare, perchè si sente tanto).
Mescolare un po' e poi aggiungere l'alga wakame e i funghi shiitake.
Lasciare cuocere con coperchio per circa 13 minuti.
A questo punto possiamo aggiungere i soba: i miei cuociono in 7 minuti, per cui calcolate quanto vi occorre affinché le verdure arrivino a cuocere per 20 minuti in totale, compresa la pasta (non di più).
A cottura ultimana, in base ai propri gusti, potrebbe essere necessario aggiustare di sale.
In alternativa al sale, può essere aggiunta della salsa di soia, in fase di cottura: personalmente non amo i piatti molto salati, quindi nel caso... molta parsimonia.
Servire ben calda e, se vi dilettate e destreggiate bene nei ristoranti asiatici, usate le bacchette!

Al mio palato, una spolverata di zenzero nel brodo, rende subito il piatto "asiaticoleggiante".
Una bella porzione di verdure, il brodo, e gli spaghetti di grano saraceno (soba) sono indiscutibilmente una bella coccola calda, in una serata fredda, e il sapore è davvero alternativo: provare per credere.
Tra le proprietà dello zenzero c'è anche quella di aiutare la digestione, quindi vi fate una bella scorta di vitamine e il pancino apprezzerà.

La ricetta per la cena di stasera è invece stato un esperimento per me, perché tra gli ingredienti c’è la farina di ceci, che non avevo ancora avuto modo di usare.
Di ricette nel web ne ho trovate diverse, ma ho preferito partire da qualcosa di super-easy, per arginare il pericolo di combinare pasticci… Questa lo è e il risultato è davvero...GNAM!

Frittata di farina di ceci e zucchine - (ricetta originale presa da GREENME).
Le mie modifiche tra parentesi, per 2 porzioni.
Questa frittata sazia decisamente di più di quella classica, con le uova.

Ingredienti (per 4 persone)
½ cipolla è (mezzo scalogno)
2 zucchine è (una zucchina piccola)
2 fiori di zucca è (non avendoli, semplicemente non li metto)
200g di farina di ceci è (100 g)
½ cucchiaio di curcuma è (dimezzo e uso il curry)
olio d’oliva
sale
acqua (un bicchiere abbondante)
peperoncino

Preparazione (riporto pedessiquamente il post trovato in rete)
Laviamo e tagliamo le zucchine a rondelle. Apriamo i fuori di zucca ed eliminiamo il pistillo interno. A questo punto tagliamo i fiori a listarelle sottili. Tagliamo la cipolla in pezzi abbastanza grandi.
In un recipiente mescoliamo la farina di ceci con un bicchiere e mezzo d’acqua aggiungendo la curcurma e un pizzico di sale, fino ad ottenere una pastella morbida.
Ora facciamo soffriggere la cipolla in una padella in cui abbiamo versato l’olio. Quando la cipolla si sarà imbiondita aggiungiamo le zucchine ed i fiori e facciamo cuocere il tutto per almeno 5 minuti.
Aggiungiamo la pastella di ceci amalgamandola alle zucchine ed i fiori, facendo cuocere per altri 5 minuti.
Una volta rosolata la parte sotto, rigiriamo la frittata aiutandoci con un coperchio. Facciamo cuocere ancora per almeno 5 minuti.
Una volta pronta servite la frittata tiepida spolverandola con del peperoncino.

Per il contorno ho scelto broccoli e carote al vapore: di questi tempi la vitamina C non è mai abbastanza.

Buona sperimentazione!